La più diffusa fra le nostre Querce, la Roverella è presente nelle zone aride e calcaree, dal piede delle Alpi all'Appennino settentrionale e centrale (0-1.200 m s.l.m.). La Roverella per la ricchezza della chioma e la maestosità del tronco, oltrechè l'armonica architettura dei rami principali, è considerata uno dei più belli tra gli alberi secolari delle nostre foreste e può arrivare ad un'altezza di 20 m. Il legno, che fa parte della categoria dei legni duri, è apprezzato ed utilizzato come legna da ardere ed ha un ottimo valore calorifico e lenta combustione. Il legno, anche se simile a quello della Rovere, presenta fibre meno dritte, per cui è di più difficile lavorazione, inoltre tende ad imbarcarsi. Le travi che se ne ottengono vengono usate in edilizia, costruzioni navali e una volta come traversine ferroviarie. Le ghiande, usate da sempre per l'alimentazione dei maiali, nei passati periodi di carestia venivano consumate dall'uomo per fare una specie di pane o polenta di ghianda. La corteccia, ricca di tannino, era usata per la concia delle pelli, la produzione di inchiostri e in usi officinali.
Si tratta di una Quercia caducifolia caratterizzata dalla combinazione dei seguenti caratteri: Corteccia fratturata in piastre, foglie sempre caduche in autunno, piccole, con picciolo breve, margine fogliare con lobi profondi ed acuti, tomentosità (peluria) molto sviluppata nei rami giovani e nella foglia. La pianta fiorisce in aprile- maggio. Il frutto (Ghianda) presenta una cupola a squame lanceolate. Nel tratto del percorso che parte dal piazzale di Santa Margherita il raggruppamento di numerosi esemplari compone un Querceto di Roverella, una fitocenosi tra le più termofile (amanti dei versanti soleggiati ed aridi) tra le formazioni forestali a foglie caduche. In questi raggruppamenti spesso si accompagnano alla Roverella altre specie legnose come Aceri e Cornioli.
Classificazione: Cronquist
Fonti bibiografiche: Sandro Pignatti, Flora d'Italia- Edagricole. Ettore Orsomando e Federico Maria Tardella, Alberi, Arbusti e Liane della Valnerina e del Ternano- UNICAM - UNIVERSITÀ DI CAMERINO - DIPARTIMENTO DI BOTANICA ED ECOLOGIA
Fonti sitografiche: https://it.wikipedia.org/wiki/Quercus_pubescens, http://www.alberi.regione.umbria.it/vedi-gli-alberi