Presente in tutto il territorio italiano (0- 800 m s.l.m); Spontaneo probabilmente solo in Sicilia, Sardegna, Corsica, Arcipelago toscano, Capri e forse anche in Maremma e coste laziali nelle altre parti è coltivato o naturalizzato. È presente nelle stazioni vegetazionali soleggiate della zona dell'olivo ed è una piante sempreverde che pur arrivando ad altezze di 10 m solitamente si trova tra 1 e 5 m. La pianta è caratterizzata dall'avere rami giovani verdi con lenticelle allungate; foglie sempreverdi, aromatiche, coriacee, verde-scuro e lucide sopra. Il margine è ondulato e la lamina presenta una forma oblanceolata o strettamente ellittica. La pianta fiorisce in marzo- aprile.
Si utilizzano le foglie e se ne possono fare vari usi: in cucina, per aromatizzare carni e pesci, come rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi (ottimo e più profumato sostituto della canfora), per preparare decotti rinfrescanti e dalle qualità digestive o pediluvi, o trattato con alcool per ricavarne un profumato e aromatico liquore dalle proprietà digestive, stimolanti, antisettiche ed è utile contro tosse e bronchite.
Dalle bacche si può ricavare un olio aromatico, l'olio laurino e con proprietà medicinali, ingrediente peculiare dell'antichissimo sapone di Aleppo. Veniva inoltre utilizzato per preservare libri e pergamene e per preparare le classiche coroncine d'alloro. A marzo, quando fiorisce l'alloro, soprattutto nei climi temperati freddi dove non ci sono altre fioriture rilevanti, è un'importante fonte di nettare e polline per le api.
L'alloro è conosciuto con il termine lauro; tuttavia, in alcune regioni italiane, con questo termine viene indicato anche il lauroceraso (Prunus laurocerasus), il quale è una pianta completamente diversa e tossica.
Classificazione: Cronquist
Fonti bibiografiche: Sandro Pignatti, Flora d'Italia- Edagricole.
Fonti sitografiche: https://it.wikipedia.org/wiki/Laurus_nobilis